Parto-cesareo

Il parto cesareo, secondo le raccomandazioni dell’OMS, dovrebbe essere limitato ai soli casi di urgenza o di effettiva impossibilità di proseguire con un parto naturale perchè si tratta di una vera e propria operazione chirurgica che espone sia la madre che il feto ad una serie di rischi da non sottovalutare. Purtroppo oggi sono ancora molte le donne che ricorrono al parto cesareo, anche quando non risulta effettivamente necessario. C’è ancora la credenza piuttosto diffusa che questa sia l’alternativa al dolore provocato dal parto naturale, ma purtroppo c’è ancora poca informazione. Le donne che richiedono il taglio cesareo spesso non sono consapevoli dei rischi che corrono: pensano semplicemente che sia la via più facile e meno dolorosa per far nascere il proprio bambino.

Eppure il parto cesareo non è una passeggiata, anzi. Le possibili complicanze e gli effetti collaterali di questa operazione non devono mai essere sottovalutati.

Parto cesareo d’urgenza o programmato

Parto-cesareoSecondo le direttive dell’OMS, esistono due casi in cui il cesareo risulta necessario: qualora vi sia una situazione d’emergenza durante il parto naturale o se negli ultimi mesi di gravidanza l’ecografia mette in luce problematiche che richiedono il riscorso all’operazione. Il parto cesareo quindi non deve mai essere concepito come una possibile alternativa, quanto piuttosto come un intervento inevitabile in caso di problemi. 

Cesareo programmato: quando è necessario

Il cesareo programmato solitamente viene fissato intorno alla 37 o alla 38 settimana di gravidanza, quindi con un paio di settimane di anticipo rispetto alla data presunta del parto. Il medico può decidere di programmare l’operazione nei seguenti casi:

  • Il bambino è in posizione differente rispetto a quella normale e non ha la testa rivolta verso il basso;
  • Il feto presenta malformazioni o patologie problematiche che lo espongono al rischio di non superare il travaglio;
  • Il bambino è particolarmente grande e non riuscirebbe ad uscire dal bacino;
  • La placenta è posizionata a tappo sul collo dell’utero;
  • La madre è affetta da patologie serie che la espongono al rischio di non superare il travaglio.

Quanto dura il parto cesareo

Il parto cesareo ha una durata di circa 1 ora – 1 ora e mezza: è quindi molto più breve rispetto al parto naturale ma non per questo deve essere considerato migliore, anzi. Bisogna infatti ricordare che durante il cesareo viene somministrata un’anestesia epidurale (se l’intervento è stato programmato) oppure la spinale se si tratta di un’operazione d’urgenza. Quest’ultima infatti fa effetto in tempi più rapidi rispetto all’epidurale che impiega circa 15 minuti.

Convalescenza ed esperienze

Le esperienze delle donne che hanno affrontato un parto cesareo non sono positive, tutt’altro: la maggior parte delle mamme ricorda l’operazione come un incubo. Questo anche perchè bisogna considerare la convalescenza oltre che all’intervento chirurgico in sè. Per riprendersi dall’anestesia occorrono infatti alcune ore e per recuperare completamente in seguito all’operazione ci vogliono almeno 3 giorni di ricovero in ospedale. Non si riesce quindi a godere appieno della gioia della maternità fino a quando non sono trascorsi alcuni giorni. I punti di sutura vengono tolti in genere dopo 2 settimane.

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