Esenzione gravidanza: come ottenerla e l’elenco completo

Esenzione gravidanza

Le donne in gravidanza hanno diritto ad una serie di esenzioni ticket, riguardanti prestazioni specialistiche svolte al fine di tutelare la salute della donna e del bambino. Vediamo insieme quali sono e come ottenerle.

Esenzione gravidanza, come ottenerle

L’esenzione per la gravidanza non è legata a nessun vincolo di reddito, e permette ai genitori di poter seguire in maniera del tutto gratuita, anche i corsi pre parto. L’iter per l’ottenimento però, può variare in base alla regione.

Generalmente basta rivolgersi al proprio medico curante, che deve riportare, sull’impegnativa dell’esame richiesto il codice M, seguito poi da un numero, che indica il numero di settimane della gestazione. Nel caso in cui, si necessiti invece di test genetici, al fine di testare l’eventuale presenza di condizioni che possano mettere a rischio il feto, il codice che deve essere inserito è “M00” mentre, per esami invasivi, praticati in presenza di minacce d’aborto, il codice in questione è “M50”.

In alcune regioni però, potrebbe esserci bisogno di un’apposita attestazione, da presentare poi al medico quindi, è bene richiedere informazioni all’Asl d’appartenenza, già dall’inizio della gravidanza.

Esenzione gravidanza, la lista degli esami

La lista degli appuntamenti soggetti all’esenzione per gravidanza è stata aggiornata, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei livelli essenziali di assistenza, conosciuti con l’acronimo LEA.

Questi, sono suddivisi per trimestre, e comprendono:

Per il primo trimestre, ovvero fino a 13 settimane + 6 giorni

  • La prima visita ostetrica, da fare quando si accerta lo stato di gravidanza, utile ad accertare la salute della mamma, e a raccogliere la famosa anamnesi familiare, ossia la storia clinica di mamma, papà e delle relative famiglie. Tutti i controlli di routine di questo tipo, effettuati in genere una volta al mese, sono da considerare gratuiti
  • Il Pap test effettuato nel corso della prima visita ostetrica, nel caso in cui non sia stato effettuato nei tre anni precedenti.
  • Emocromo, dosaggio delle emoglobine (Hb), gruppo sanguigno ABO e Rh, sempre se non sono stati già eseguiti.
  • Test di Coombs, riguardante gli anticorpi anti-eritrociti, che andrà eseguito ogni 28 settimane.
  • Glicemia, in modo da rilevare un eventuale diabete non diagnosticato o un diabete gestazionale. Anche questo esame va ripetuto a 24-28 settimane.
  • Virus rosolia, anticorpi IgG e IgM: per sapere se la futura mamma ha avuto in passato la rosolia, e se quindi ne è ora immune. Se positivo o dubbio si procede con il cosiddetto test di avidità, anche questo gratis.
  • Toxoplasma, anticorpi IgG e IgM.
  • Test della sifilide e test dell’HIV.
  • Altri test infettivologici da eseguire solo in presenza di particolari fattori di rischio.
  • Esame delle urine completo.
  • Prima ecografia.
  • Bi-test o test combinato.

Per il secondo semestre, ossia fino a 27 settimane + 6 giorni

  • Tri test per la determinazione del rischio di anomalie cromosomiche e difetti del tubo neurale.
  • Dosaggio seriale del glucosio dopo carico, se in presenza di fattori a rischio.
  • Virus rosolia e toxoplasma, se negativi in precedenza.
  • Ecografia morfologica, la famosa seconda ecografia, che va eseguita tra 19 e 21 settimane, e permette di studiare dettagliatamente l’anatomia del feto.
  • Esame delle urine completo

Per il terzo trimestre, ovvero da 28 settimane fino al termine della gravidanza:

  • Ecografia ostetrica, in caso di patologia di mamma o bambino
  • Emocromo, da ripetere una volta al mese
  • Test di Coombs
  • Toxoplasma, Test HIV, test epatite B e test sifilide, da fare tra 33 e 37+6 settimane.
  • Esame completo delle urine
  • Tampone vaginale.

Esenzione gravidanza, la diagnosi prenatale e le “ulteriori prestazioni”

I Lea hanno allargato l’esenzione gravidanza anche ad esami di diagnosi prenatale, ovvero la villocentesi e l’amniocentesi, in caso in cui il feto presenti un rischio di malattia e/o malformazione alto. Tale rischio, noto a priori o emerso durante gli accertamenti di routine, da il diritto ad accedere agli esami se:

  • C’è un aumento del rischio d’incorrere in malattie cromosomiche
  • I genitori sono predisposti o portatori di un’anomalia cromosomica o genetica nota.
  • i genitori hanno già un figlio affetto da malattia cromosomica o genetica.
  • l’ecografia ha rivelato anomalie anatomiche del feto e/o placenta;
  • durante la gravidanza la mamma ha contratto andata incontro a un’infezione

Al di là dell’assistenza fisica la donna in gravidanza a diritto ad usufruire, sempre gratuitamente, di assistenza a livello psicologico, articolata in:

  • Corsi di accompagnamento alla nascita;
  • Assistenza in puerperio;
  • Colloquio con lo psicologo in caso di disagio emotivo in gravidanza e/o in puerperio;

Vaccino antinfluenzale, raccomandato al secondo e terzo trimestre, se questi coincidono con l’autunno, prima dell’arrivo dell’influenza stagionale.