Svezzamento: quando farlo, come iniziare e quali cibi introdurre

Svezzamento

Lo svezzamento è un momento fondamentale per il successivo sviluppo del bambino e per questo motivo molte mamme sono piene di dubbi e di domande perchè temono di commettere errori. In realtà però, lo stesso Ministero della Salute ha recentemente rivisto molte delle linee guida che venivano diffuse in passato. Oggi lo svezzamento non deve per forza di cose seguire uno schema nutrizionale preciso e si possono iniziare ad introdurre cibi solidi di qualsiasi tipo, fatta eccezione per determinati alimenti che potrebbero fare male al piccolo.

Oggi vediamo quando sarebbe il momento giusto per lo svezzamento, come iniziare ed abituare il bambino e quali sono i primi cibi che conviene introdurre.

Svezzamento: quando è il momento giusto?

Svezzamento-quandoLo svezzamento deve essere fatto quando il bambino compie i 6 mesi di età: a questo punto infatti è pronto sia psicologicamente che fisicamente ad introdurre dei cibi differenti rispetto al latte materno. Secondo recenti studi, però, sembra che iniziare lo svezzamento un po’ prima porterebbe dei benefici non solo per il bimbo ma anche per i genitori. A quanto pare infatti introdurre dei cibi semi-solidi sin dai 3 mesi di età favorisce il sonno del bebè e di conseguenza facilita anche la vita ai neogenitori. In merito a questa questione le opinioni sono dunque piuttosto discordanti: c’è chi sostiene che lo svezzamento vada fatto solo a partire dai 6 mesi e chi invece lo consiglia prima. In tutti i casi, prima di introdurre dei cibi solidi o semi-solidi conviene sempre consultare il pediatra: la storia clinica del bambino potrebbe infatti influire sulle tempistiche più idonee.I genitori più ansiosi possono sempre attenersi alle linee guida del Ministero della Salute, che raccomanda di iniziare lo svezzamento a 6 mesi di età.

Come iniziare lo svezzamento: i cibi da introdurre

Oggi si parla sempre più spesso di autosvezzamento, che consiste nel lasciare che sia il bambino a scegliere quali cibi assaggiare. I piccoli infatti sono spesso incuriositi da quello che mangiano i genitori e il principio base dell’autosvezzamento consiste proprio nel lasciare loro libertà di sperimentare. Naturalmente, il tutto entro certi limiti!

Per quanto riguarda lo svezzamento tradizionale, invece, si possono introdurre tutti i cibi ma conviene seguire uno schema, iniziando con quelli che solitamente sono più graditi dei piccoli.

I primi alimenti da introdurre nella dieta del bambino

I primi alimenti che sarebbe meglio introdurre nella dieta del bambino sono:

  • Frutta (sotto forma di omogeneizzati oppure grattugiata) come pere, mele e banane;
  • Verdure cotte o tritate come carote, zucchine e patate;
  • Crema di riso, che può essere mescolata con il latte.

Una volta che il piccolo inizia a mangiare questi cibi, possiamo iniziare a proporgli anche altri alimenti ossia:

  • Pastina, riso e cereali come mais, tapioca, yucca;
  • Proteine in modesta quantità, privilegiando in un primo momento quelle magre (pesce, pollo, agnello).

I cibi da non offrire al bambino nei primi mesi

Nel primo periodo di svezzamento, sarebbe meglio evitare di somministrare al piccolo i seguenti cibi perchè potrebbero rallentare il metabolismo e risultare più difficili da digerire:

  • Latticini diversi dal latte materno (formaggi, formaggini, yogurt, ecc.);
  • Miele (da evitare assolutamente per via del rischio di botulismo infantile);
  • Sale (non va aggiunto mai ai cibi);
  • Zucchero.